La violenza sulle donne da Gianciotto ai giorni nostri
di Federico Forte 2°F, Piefrancesco Solidoro 2°F, Alessia Mehdihoxha 3°C
Un altro passo nell’Inferno
Dante e Virgilio si trovano nel girone infernale dei lussuriosi, cioè coloro che hanno peccato perchè hanno ceduto alla passione amorosa. I peccatori sono tormentati da una bufera continua che li trascina, come appunto in vita si sono fatti trascinare dalla passione e hanno fatto prevalere l’istinto sulla ragione. Dante incontra le anime di Paolo e Francesca da Polenta, due nobili romagnoli vissuti nel XII secolo. Paolo si era innamorato di Francesca, moglie di suo fratello Gianciotto, signore di Rimini e quindi sua cognata. Sorpresi insieme dal marito tradito, i due giovani era stati da questi uccisi. È Francesca a narrare a Dante come l’amore travolse lei e Paolo. Insieme leggevano un romanzo del ciclo della Tavola Rotonda, in cui si narravano le vicende di Lancillotto; leggendo il passo in cui si narra l’amore tra Ginevra la moglie di Artù e Lancillotto, Paolo si chinò a baciare l’amata.
Sono finiti nell’inferno per il loro peccato, ma Dante si commuove al racconto di questo amore sfortunato e utilizza formule ed espressioni ricorrenti nelle poesie d’amore cortese e del dolce stil novo.
La violenza sulle donne come fenomeno letterario
Appare evidente come il femminicidio sia anche un fenomeno culturale. Si tratta di un pubblico intriso di una concezione dell’amore basata sulla sofferenza e la rinuncia da parte della donna.
Alcuni degli esempi letterari più importanti riguardo a questo tema sono:
- una delle novelle meno conosciute di Verga, “Tentazione!”, che presenta il tema dello stupro e di un femminicidio.
La violenza sessuale nell’Ottocento non doveva essere trattata dalla letteratura, ma egli era lo scrittore della Verità e, in quanto tale, non poteva tralasciare questo argomento;
- il romanzo “Il rosso e il nero”, dello scrittore francese Stendhal, che presenta invece la nobilitazione dell’uomo che “per amore” uccide la donna. L’opera ha carattere psicologico ed è il frutto della lettura di uno dei fatti di cronaca riportati ne “La gazzetta dei Tribunali”. Il femminicidio avviene ai danni della Signora de Renal, per mano di Julien Sorel, poi decapitato.
- “Una stanza tutta per sé”, saggio di una celebre autrice inglese, Virginia Woolf, che è stato scritto con la finalità di rivendicare la possibilità per la donna di essere ammessa alla cultura, fino a quel momento riservata solo all’universo maschile;
- Shakespeare aveva intuito temi di grande attualità e nella tragedia ritroviamo la manipolazione di Iago ai danni di Otello. Vi è poi l’insopportabile senso di inferiorità degli uomini verso la donna, in questo caso rappresentata da Desdemona. E infine ricorre il tema della gelosia folle, capace di trasformare l’innamorato in assassino.
La violenza sulle donne. Da Gianciotto… ai giorni nostri.
La violenza sulle donne è così importante e così vasto come argomento, che è davvero difficile spiegarlo a parole. Le donne sono preziose, dei tesori preziosi. Preziosi perché sono loro che ci sono sempre e che ci saranno sempre, preziosi perchè hanno la forza di andare avanti e di vivere nonostante il giudizio degli altri, preziosi perchè hanno il dono di saper sopportare e supportare tutti ed avere la pazienza di andare avanti sempre. Le donne sono quelle di cui non puoi fare a meno, mai. Ti aiutano, ti sostengono e ti apprezzano, cosa che non tutti fanno, sono quelle persone a cui si deve tanto, se non tutto. Noi che siamo presenti, ci siamo grazie a una donna, nostra mamma, che è la donna più importante della nostra vita, perché se non ci fossero loro non ci sarebbe nessuna persona in questo mondo. Le donne vanno rispettate, le donne vanno ammirate nella loro bellezza, le donne vanno viste, le donne vanno trattate bene, le donne vanno amate, e amare non è da tutti. Chi ama rispetta, chi ama non uccide, chi ama ti capisce, non ti maltratta, chi ama farebbe di tutto per te, al contrario di chi non ti ama. La parola “donna” si può sostituire con “forza”, perché le donne sono forti, alcune rischiano la loro vita per darla ai figli, rischiano di rimanere sole, ma ce la fanno, rischiano, ma non si abbattono mai. Una donna è colei che ti cresce, colei che c’è, donna chi è quindi? Donna è ciascuna di noi, siamo tutte forti, perché tutte abbiamo superato qualcosa che ci ha cambiato, o situazioni che ci hanno istigato a dare il meglio di noi: donna, una parola, cinque lettere, due sillabe, mille significati.
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