di Alessia Mehdihoxha 3°C, Sara Ferri 3°C,
Camilla Faiulo 1°F, Giorgia Bevini 1°F, Alice Prencipe 1°D
Abbiamo deciso di fare delle domande ad alcuni ragazzi della nostra scuola che hanno genitori di origine straniera, quindi che sono stati obbligati a migrare in Italia per varie motivazioni.
Abbiamo descritto le esperienze dal punto di vista di una ragazza, in modo da evidenziare soprattutto i sentimenti che hanno provato loro come figli ed i loro genitori, ed abbiamo intervistato Alessia Mehdihoxha di 3°C.
- Perché tuo padre ha dovuto cambiare paese?
Mio padre si è venuto in Italia per motivi economici e per dare una vita migliore a lui e alla sua famiglia.
- Da quale paese si è trasferito?
Si è trasferito dall’Albania.
- Com’è stato il viaggio?
Lui è partito per l’Italia nel mese di febbraio. Le condizioni climatiche non erano delle migliori anzi: c’era pioggia, forse grandine, vento che faceva perdere l’equilibrio sulla nave e tantissime altre difficoltà, c’era un elevato rischio di morte, causa la stanchezza e le circostanze stesse del viaggio in mare. Una volta giunto in Italia, in Puglia precisamente, ha incontrato una famiglia, la quale gli ha insegnato nello specifico a fare il pizzaiolo e il cuoco come mestiere. Dopo qualche anno è venuto a Modena, con i suoi soldi, a casa del titolare del suo futuro lavoro, dove lavorava anche suo fratello e dove ha vissuto per un lungo periodo di tempo.
- Come ha vissuto l’esperienza e la decisione di partire per l’Italia?
Non provava sconforto e non aveva nemmeno ripensamenti, è stata una decisione impulsiva: si è svegliato una mattina e ha ragionato sul da farsi, sui vari problemi ed è partito per questa meta tanto sconosciuta. Era consapevole del fatto che i miei nonni non l’avrebbero presa bene, anche se mia nonna un po’ si era fatta un’idea, ma non voleva capire. Nonostante le mille difficoltà, una volta messo piede in Italia si è sentito libero e in dovere di far crescere lui e la sua futura famiglia nelle migliori circostanze possibili.
- C’è stato un episodio in cui credeva proprio di non farcela?
No, lui è una persona molto forte sia fisicamente che emotivamente.
- Si è mai pentito di essere venuto in Italia?
No, mai!
- Gli è mai capitato di aiutare qualcuno durante il viaggio?
Non credo… il viaggio era impegnativo quindi ognuno pensava per sé.
- Com’è stato quando tuo padre ti ha raccontato la sua esperienza?
Mio padre me l’ha sempre raccontata fin da piccola, solo che a tre/quattro anni non capivo le difficoltà che mio padre ha dovuto affrontare per garantire un futuro migliore a me e mia sorella. Adesso che sono cresciuta, prendo molto seriamente la sua impresa e ci ho riflettuto e ci rifletto ancora adesso molto, perchè io al suo posto non ce l’avrei fatta. Tutto quello che faccio lo faccio anche per rendere i miei genitori orgogliosi di me, perchè loro hanno fatto tanti sacrifici e voglio ringraziarli rendendoli orgogliosi. Penso che tutti dovremmo essere più empatici nei confronti di queste persone che migrano in cerca di una vita migliore. Mi chiedo come possano ancora esistere nel 2021 persone con una mentalità razzista.
- Sei mai andata in Albania? Com’è stato andarci?
Sì, sono stata in Albania. La prima volta avevo circa tre anni. Ci siamo andati in occasione di feste e matrimoni, visto che lì vivono la maggior parte dei miei parenti. La prima volta che ci sono stata, malgrado fosse un posto povero, come mio padre mi aveva già accennato, a me non importava, ero solo felice di esserci. In Albania, nel paese di mio padre, ho imparato molto, ho fatto nuove conoscenze, in particolare ho conosciuto una ragazza simpaticissima, anche lei aveva origini albanesi e anche lei aveva un padre che ha affrontato un viaggio come quello di mio papà. Andavamo sempre insieme al ristorante vicino a casa mia, per divertirci e passare il tempo. Non vado molto spesso in Albania, ci sono stata solamente 4 volte, ma mi sono bastate per amarla.
- Come ti vedi Alessia, in futuro?
Io sono abbastanza fiduciosa sul mio futuro. Ho già una mezza idea di quello che vorrò fare da grande. Sto facendo tanti sacrifici studiando e ne farò ancora, finché non avrò raggiunto i miei obiettivi. Spero vivamente che il mio cognome, molto particolare, non mi crei altri ostacoli durante il mio percorso.
- Sei fiera di avere origini albanesi?
Sì, sono molto fiera, perché nonostante tutto sono le mie origini e ho vissuto molti momenti di gioia con la mia famiglia e perciò ne sono molto orgogliosa.
In calce il link per scaricare l’articolo:
Dal mondo della scuola – Intervista su esperienze migratorie